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Nel mondo dei modi di dire italiani, poche espressioni hanno attraversato i secoli con la stessa forza e rilevanza di piove governo ladro.

Questa frase, apparentemente semplice, porta con sé un carico di storia, politica e satira, e continua ad essere usata in molteplici contesti, dai discorsi informali alle riflessioni sociali e politiche. Soprattutto quando piove.

Ma perché è così diffusa e cosa significa esattamente?

Origine e contesto storico di “piove governo ladro”

Secondo alcuni, l’origine del termine “Piove Governo ladro” risalirebbe all’antica Roma quando i magistrati e i soldati romani venivano pagati con grano vino olio o, fondamentalmente di solito con il sale (da cui la parola “Salario”). Quando pioveva nei giorni di paga, il sale pesato, poteva assorbire l’umidità e perdere parte della sua qualità o del suo peso effettivo. Così, le persone che lo ricevevano potevano sentirsi penalizzate, poiché un sale bagnato sarebbe stato meno prezioso e più difficile da utilizzare.

Il detto piove governo ladro ha radici che affondano nel XIX secolo, quando le tensioni politiche e sociali in Italia erano elevate. La sua origine viene spesso associata alla famosa vignetta satirica del periodo risorgimentale, pubblicata su una rivista satirica.

La vignetta, secondo la tradizione, ritrae tre figure – i famosi tre mazziniani al riparo – che cercano riparo dalla pioggia sotto un portico. Sopra di loro, la scritta: “piove governo ladro“. Questo gioco di parole era una critica al governo del Granducato di Toscana, ma il concetto si estese presto a qualsiasi forma di potere politico.

Il significato e l’uso del detto

Ma piove governo ladro significato qual è esattamente? Essenzialmente, la frase è una forma di lamento contro l’autorità, usata per sottolineare l’idea che qualunque evento negativo – anche del tutto naturale come la pioggia – possa essere in qualche modo responsabilità del governo, visto sempre come inaffidabile o corrotto.

È un modo ironico e satirico di esprimere il malcontento, soprattutto in tempi difficili o in cui si percepisce un’ingiustizia sociale.

Questo detto è spesso usato senza pensare troppo alla sua origine, quasi in modo automatico, per criticare un sistema che non sembra mai funzionare come dovrebbe. Nel linguaggio comune, è un modo di protestare contro l’inefficienza politica.

L’origine risalente a vignette satiriche e fonti storiche

Piove governo ladro e Gramsci: questo detto avrebbe ha anche una connessione con il pensiero di Antonio Gramsci, che nei scuoi scritti analizzava i detti popolari come espressioni della cultura subalterna.

Per Gramsci (autore di un libro proprio intitolato “Piove, Governo ladro!” che conteneva i suoi scritti pubblicati su “L’Avanti” tra il 1916 e il 1918″), frasi come questa riflettevano il malcontento delle classi lavoratrici contro le autorità, capaci di controllare ogni aspetto della vita, anche quelli apparentemente naturali come la pioggia.

Secondo Giuseppe Fumagalli (e anche secondo Alfredo Panzini), la frase nacque come una didascalia di una vignetta, circolata nei territori del nord Italia durante i moti risorgimentali.

Padre della vignetta sarebbe il caricaturista Casimiro Teja, direttore del giornale Il Pasquino (1861), a commento del fallimento, causato dalla pioggia, di una dimostrazione di mazziniani a Torino.

La vignetta raffigurava tre dimostranti che si riparavano dalla pioggia sotto un ombrello e uno di loro esclamava il motto di protesta.

Il futuro della frase: un simbolo della critica continua

In tempi recenti, frasi come piove governo ladro sono ancora utilizzate in maniera ironica, ma portano con sé un messaggio di sfiducia nei confronti delle autorità. La pioggia, evento naturale e inarrestabile, diventa simbolo di tutto ciò che non possiamo controllare, ma che sentiamo comunque ingiusto. Il ladro piove, si potrebbe dire, perché il maltempo è visto come l’ennesima ingiustizia di un sistema che sembra non funzionare.

Alcune riflessioni recenti suggeriscono che, anche se la frase può sembrare un modo antiquato di esprimere malcontento, essa rimane attuale proprio perché riassume la frustrazione di chi, oggi come allora, sente di essere vittima di un potere che non si cura delle reali necessità del popolo. Anche nei giorni di pioggia, è facile udire qualcuno ripetere ancora oggi: “piove governo ladro”, perpetuando così la lunga tradizione di critica sociale e politica attraverso un semplice ma potente modo di dire.


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