Vivere a 19 °C non solo è fattibile ma può anche migliorare il nostro benessere generale. Adottando semplici strategie possiamo assicurarci comfort e salute durante i mesi invernali.

Nella lotta contro lo spreco energetico, un recente decreto ha scatenato discussioni: il limite del riscaldamento domestico è ora fissato a 19 °C. Questa misura solleva interrogativi: sarà un rischio per la nostra salute?

Il contesto del decreto salva-energia

  • Abitudini precedenti: La norma prevedeva 20 °C come temperatura standard in inverno.
  • Nuova regolamentazione: Riduzione a 19 °C per conservare energia.
  • Reazioni pubbliche: Preoccupazioni sulla salute e sul benessere.

Con l’arrivo dell’inverno, si riaccendono i riscaldamenti nelle nostre case, ma quest’anno, con l’adozione del decreto salva-energia, la temperatura consigliata scende a 19 °C. Questa decisione ha generato preoccupazioni: patiremo il freddo? Ci ammaleremo più facilmente? La risposta, sorprendentemente, è no. Secondo gli esperti e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), mantenere una temperatura domestica intorno ai 18-19 °C non solo è sicuro, ma può anche portare benefici alla salute.

L’opinione dell’OMS

  • Salute e Temperatura: Secondo l’OMS, 18 °C è una soglia sicura e salutare.
  • Vantaggi: Mantenere una temperatura leggermente più bassa può essere benefico.
  • Anziani e fragili: Consigliati alcuni gradi in più, ma senza eccedere i 22 °C.

L’OMS stabilisce che una temperatura di 18 °C è l’ideale in inverno per chi è in buona salute e adeguatamente vestito. Questa raccomandazione è valida sia per chi è attivo in casa, sia per chi trascorre ore seduto, ad esempio lavorando al computer o studiando. Si ritiene che 18 °C favorisca anche un sonno migliore. Pertanto, mantenere il riscaldamento a 19 °C, come suggerito dal decreto, si allinea perfettamente con queste indicazioni.

Considerazioni speciali per neonati e anziani

  • Anziani: Necessità di un ambiente leggermente più caldo.
  • Neonati: Importanza di evitare il surriscaldamento per prevenire il Sids.

Per gli anziani e i malati cronici, tuttavia, si consiglia di mantenere la temperatura leggermente più alta. Con l’avanzare dell’età, la capacità del corpo di regolare il calore diminuisce, rendendo gli anziani più sensibili al freddo.

Non è specificato un numero esatto di gradi, ma si consiglia di non superare i 22 °C. Per i neonati, invece, è importante evitare un ambiente troppo caldo, in particolare nelle stanze da letto, per ridurre il rischio di SIDS (sindrome della morte improvvisa del lattante). La temperatura ideale per il sonno dei bambini si aggira tra i 18 e i 20 °C.

Mantenere il comfort a 19 gradi centigradi

  • Suggerimenti pratici:
    1. Movimento regolare per riscaldarsi.
    2. Vestiti più pesanti per isolamento termico.
    3. Consumo di cibi e bevande caldi.
    4. Gestione dell’umidità ambientale.
    5. Attenzione agli sbalzi termici.

Analisi ipotetica del risparmio energetico

Quanto fa risparmiare un grado in meno? Il consumo di energia dipende dalla dimensione dell’abitazione, dall’isolamento, dalla tipologia di impianto e dalla zona climatica. Ma proviamo a fare un esempio con qualche calcolo.

Calcolo del risparmio energetico per grado ridotto

  • Regola generale: Si stima che per ogni grado in meno nel riscaldamento, si possa risparmiare circa il 6% – 8% di energia.
  • Scenario: Riduzione da 20 °C a 19 °C.

Esempio ipotetico

  • Casa media: Consumo annuo di 10.000 kWh per il riscaldamento.
  • Risparmio percentuale per 1 °C in meno: 7% (media tra 6% e 8%).
  • Risparmio energetico annuo: 10.000 kWh * 7% = 700 kWh risparmiati all’anno.

Implicazioni su larga scala

  • Su scala nazionale: Moltipllicando il risparmio per il numero di abitazioni in tutta Italia si comprende meglio lo scopo del decreto.
  • Esempio: In una nazione con 10 milioni di abitazioni, il risparmio totale sarebbe di 7 miliardi di kWh all’anno.

Riduzione delle emissioni di CO2

  • Fattore di emissione: Dipende dal mix energetico del paese. Ad esempio, 0.233 kg di CO2 per kWh per un mix con fonti fossili.
  • Riduzione di CO2: 700 kWh * 0.233 kg CO2/kWh = 163.1 kg di CO2 risparmiati per abitazione all’anno.
  • Su scala nazionale: 163.1 kg * 10 milioni di abitazioni = 1.631.000 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno.